lunedì 16 marzo 2015

Di quella volta che Stefano Gabbana mi bloccò sull'Instagram.

Sono polemica. Da sempre.
Tipo dalle elementari? Se c'era un'ingiustizia subito saltavo su a fare l'avvocato delle cause perse (o meglio disperate).

Forse anche dalle materne, ma non me lo ricordo (le suore però mi stavano un pò sulle balle perchè una volta mi hanno sequestrato un cerchietto solo perchè scivolava sui miei capelli liscissimi e lo rimettevo su un pò più spesso del dovuto)

Al liceo lottavo per dire la mia e difendere le opinioni in cui credevo e col cavolo che stavo zitta. E questa cosa ai prof piaceva visto che si intavolavano discussioni interessanti.

Mi piaceva ficcarmi in dialoghi intelligenti.

Poi è successo.
Si è aperto l'internet e orde di decerebrati, quelli che di solito le cazzate grosse se le tengono per sè, hanno cominciato a spammare a destra e manca.
E capita che questi geni siano seguiti da tanti, tanti altri geni che li idolatrano e così via verso l'Armageddon.

Ogni giorno mi imbatto in qualche discussione strampalata (tutti abbiamo il contatto scemo che ce lo dobbiamo tenere per forza e che condivide castronerie a raffica con netta predisposizione verso link di bufale conclamate o peggio status pseudoreligiosi) allora scrivo commenti al vetriolo, ma poi li rileggo e li cancello dicendomi che è inutile sparare sulla croce rossa.

Ultimamente però, sarà l'età, sarà che preda dei miei scombussolatissimi ormoni sono più sensibile del solito, ma non riesco a mordermi la lingua.

E' cominciato tutto con la storia di Veronesi e Clio, cosa fai non glielo twitti che è un bullo cafone cinquantenne e che certe cose in una radio di stato pagata col mio canone col piffero che voglio ascoltarle? (no, che fa film di merda non gliel'ho detto).

E' continuato con la modella blogger, colei che si auto-proclama "inventrice del curvy in Italia" (e già questa affermazione la dice lunga sull'ego sconfinato) perchè "tanto si scherzava e Clio non si doveva offendere, anzi dovrebbe ringraziarmi che l'ho difesa (?) e ritwittarmi così le sue milioni di follower sapranno finalmente chi ha inventato il curvy e bla bla bla" (ok non è una citazione vera, ma il riassunto di vari scambi di battute).

Ora, va bene la storia di Charlie e della libertà di espressione e così e cosà, ciò non significa però che qualsiasi cretino si svegli la mattina possa sparare la prima cavolata intergalattica che gli salta in mente.
E il rispetto dov'è? Ma soprattutto... gli stronzi devono per forza non essere mai contraddetti solo perchè "celebri"?

Arriviamo così all'affaire Dolce e Gabbana che infiamma le tastiere e gli smartphone di mezzo globo da qualche giorno.

Che ogni volta che Stefano Gabbana twittava un addetto stampa moriva lo sapevamo già da un pò, ma non contetnto dell'isterismo per la storia dell'evasione fiscale e delle infelici uscite sulla famiglia tradizionale e su come si fanno i figli (grazie D&G che ce lo avete detto voi come si fanno i bambini, eh) ieri ha dato di matto definitivamente dando del fascista ad Elton John.
Cioè, ma nemmeno i bimbominkia più trollosi.
E allora io gli ho risposto così:



Manco due minuti e puff.
Visto che Stefano Gabbana è Charlie ha bloccato me, comune mortale, su Instagram.

Cioè, ma voi riuscite ad immaginarvelo Stefano Gabbana attaccato al suo Iphone 6, steso sul suo divano tigrato, con pigiamino di seta e veste da camera, di domenica sera a bannare la gente dai social? Rotolo!

A me le persone che non si confrontano stanno sulle balle, ma scoprire che presunti vip si comportino come polli preferendo cancellare chi non la pensa come loro mi fa veramente pensare che l'internet sia il male e riesca a far emergere soprattutto le opinioni di emeriti ignoranti.

Intanto le mommy mafia bigotte che "i figli si fanno solo come ha deciso Dio" (cioè per miracolo?) e si complimentano con Stefano dubito che compreranno mai le robe D&G, quelle al massimo lo shopping lo fanno da Original Marines e Carpisa.
Quindi non credo nemmeno alla storia delle dichiarazioni fatte per far parlare di sè, ma proprio a una conclamata limitatezza.

Triste periodo per gli stilisti italiani, prima Armani che quasi accoppa Madonna in mondovisione ed ora mezzo showbiz che vuole mettere al rogo bustini e pizzi neri.

Comunque devo dire che sapere di stare sul culo a Stefano Gabbana perchè dotata di cervello pensante è una soddisfazione che ha dell'epico.

E ora?

Who will be the next?