giovedì 28 maggio 2015

Una settimana d'inferno!

Non poteva andare peggio di così.


Prima comincia a girare il trailer di quello che sarebbe potuto essere il capolavoro dell'anno, il sogno che si realizza, la rivincita del taglio mullet di rosa tinto, delle spalline, del glitter a iosa (no, non sto parlando di David Bowie e nemmeno della Carrà) e invece... fuffa.

Sì perchè a quelli della Universal non viene in mente un bel giorno di ripescare direttamente dagli anni '80 Jem & le Holograms e farci un film?

Ragazze, solo voi potete capirmi: la sigla di Jem gira nel mio Ipod, nella playlist per il running, sempre in pole position! (Mi fomento tantissimo nella parte "Sono un tipo esuberante, canto, canto qui per voi..." che ci volete fà.)

Jem, vogliamo ricordarti così:
dolce e sfavillante!
Invece hanno preso Jem e l'hanno trasformata in Avril Lavigne!
Hanno tolto di mezzo gli holograms, fatto sparire Energy, l'orecchino a stella, sostituito da (onta e disonore) PHOTOSHOP!

Cambiato completamente la storia e cancellato le Misfits... e Pizzaz!
Cioè, ma come si fa?

Che sarebbe poi come parlare di Topolino senza Gambadilegno, Lady Lovely senza Neronda (se non ve la ricordate avete avuto una pessima infanzia, studiate), Iridella senza i Mangiacolori! Uno scandalo senza fine!

Non contenti cosa hanno messo come colonna sonora a chiusura del trailer, come momento epico?
Story of my life. I One Direction.
Vaffanculo al Glam Rock e alla dignità, uccidiamo completamente i ricordi!

D'altra parte alla Hasbro gira roba buona da tempo. Sono stati capaci di trasformare i MIni Pony in esseri antropomorfi!
A metà strada tra un equino psichedelico e una Bratz. Pseudo cavalli con le zeppe.

In cosa possiamo ormai credere, noi, ingenue bambine anni '80?

Sì, questi sarebbero i cacchio di Mini Pony del 2015.
Inorridiamo.
Ma non è bastato questo colpo basso!
Nemmeno il tempo di riprendersi dallo shock di una Jerrica/Jem youtuber che gli americani hanno deciso di infierire ammazzando definitivamente l'infanzia di noi piccole anime teledipendenti.

A luglio non ci chiudono Fao Schwartz a New York?
Dopo 153 anni!

Non ho parole. Possono riaprilo dove cavolo vogliono, ma il mondo non sarà più lo stesso!

Chi non ha sognato di zompettare sul piano gigante di Big insieme a Tom Hanks almeno una volta?

Ecco, ora come minimo quelli di Toy'sRUs (da oggi anche detti Il Male Supremo) se lo piazzeranno nel loro mega store del piffero a Time Square.

RIP Big Piano
In confronto a queste notizie la mania per i live action che afflige la Disney ultimamente è nulla! (Volete veramente che vi parli di Malificent? Meglio di no va!)

Major americane, ho un appello per voi:
quella, la vita, fa già abbastanza schifo così com'è, almeno lasciateci la nostra infanzia.

Grazie.

lunedì 16 marzo 2015

Di quella volta che Stefano Gabbana mi bloccò sull'Instagram.

Sono polemica. Da sempre.
Tipo dalle elementari? Se c'era un'ingiustizia subito saltavo su a fare l'avvocato delle cause perse (o meglio disperate).

Forse anche dalle materne, ma non me lo ricordo (le suore però mi stavano un pò sulle balle perchè una volta mi hanno sequestrato un cerchietto solo perchè scivolava sui miei capelli liscissimi e lo rimettevo su un pò più spesso del dovuto)

Al liceo lottavo per dire la mia e difendere le opinioni in cui credevo e col cavolo che stavo zitta. E questa cosa ai prof piaceva visto che si intavolavano discussioni interessanti.

Mi piaceva ficcarmi in dialoghi intelligenti.

Poi è successo.
Si è aperto l'internet e orde di decerebrati, quelli che di solito le cazzate grosse se le tengono per sè, hanno cominciato a spammare a destra e manca.
E capita che questi geni siano seguiti da tanti, tanti altri geni che li idolatrano e così via verso l'Armageddon.

Ogni giorno mi imbatto in qualche discussione strampalata (tutti abbiamo il contatto scemo che ce lo dobbiamo tenere per forza e che condivide castronerie a raffica con netta predisposizione verso link di bufale conclamate o peggio status pseudoreligiosi) allora scrivo commenti al vetriolo, ma poi li rileggo e li cancello dicendomi che è inutile sparare sulla croce rossa.

Ultimamente però, sarà l'età, sarà che preda dei miei scombussolatissimi ormoni sono più sensibile del solito, ma non riesco a mordermi la lingua.

E' cominciato tutto con la storia di Veronesi e Clio, cosa fai non glielo twitti che è un bullo cafone cinquantenne e che certe cose in una radio di stato pagata col mio canone col piffero che voglio ascoltarle? (no, che fa film di merda non gliel'ho detto).

E' continuato con la modella blogger, colei che si auto-proclama "inventrice del curvy in Italia" (e già questa affermazione la dice lunga sull'ego sconfinato) perchè "tanto si scherzava e Clio non si doveva offendere, anzi dovrebbe ringraziarmi che l'ho difesa (?) e ritwittarmi così le sue milioni di follower sapranno finalmente chi ha inventato il curvy e bla bla bla" (ok non è una citazione vera, ma il riassunto di vari scambi di battute).

Ora, va bene la storia di Charlie e della libertà di espressione e così e cosà, ciò non significa però che qualsiasi cretino si svegli la mattina possa sparare la prima cavolata intergalattica che gli salta in mente.
E il rispetto dov'è? Ma soprattutto... gli stronzi devono per forza non essere mai contraddetti solo perchè "celebri"?

Arriviamo così all'affaire Dolce e Gabbana che infiamma le tastiere e gli smartphone di mezzo globo da qualche giorno.

Che ogni volta che Stefano Gabbana twittava un addetto stampa moriva lo sapevamo già da un pò, ma non contetnto dell'isterismo per la storia dell'evasione fiscale e delle infelici uscite sulla famiglia tradizionale e su come si fanno i figli (grazie D&G che ce lo avete detto voi come si fanno i bambini, eh) ieri ha dato di matto definitivamente dando del fascista ad Elton John.
Cioè, ma nemmeno i bimbominkia più trollosi.
E allora io gli ho risposto così:



Manco due minuti e puff.
Visto che Stefano Gabbana è Charlie ha bloccato me, comune mortale, su Instagram.

Cioè, ma voi riuscite ad immaginarvelo Stefano Gabbana attaccato al suo Iphone 6, steso sul suo divano tigrato, con pigiamino di seta e veste da camera, di domenica sera a bannare la gente dai social? Rotolo!

A me le persone che non si confrontano stanno sulle balle, ma scoprire che presunti vip si comportino come polli preferendo cancellare chi non la pensa come loro mi fa veramente pensare che l'internet sia il male e riesca a far emergere soprattutto le opinioni di emeriti ignoranti.

Intanto le mommy mafia bigotte che "i figli si fanno solo come ha deciso Dio" (cioè per miracolo?) e si complimentano con Stefano dubito che compreranno mai le robe D&G, quelle al massimo lo shopping lo fanno da Original Marines e Carpisa.
Quindi non credo nemmeno alla storia delle dichiarazioni fatte per far parlare di sè, ma proprio a una conclamata limitatezza.

Triste periodo per gli stilisti italiani, prima Armani che quasi accoppa Madonna in mondovisione ed ora mezzo showbiz che vuole mettere al rogo bustini e pizzi neri.

Comunque devo dire che sapere di stare sul culo a Stefano Gabbana perchè dotata di cervello pensante è una soddisfazione che ha dell'epico.

E ora?

Who will be the next?

martedì 3 febbraio 2015

Coccole al Caffè per Beauty and the City

Conosco Valentina e Sonia Grispo dall'alba dei tempi (bloggarmente parlando) prima ancora che i loro progetti prendessero vita in una serie di siti legati al mondo femminile a 360 gradi e che hanno visto coronamento nel magazine gratuito Spray (distribuito in forma cartacea in Sicilia e qui per il resto d'Italia),

Due sorelle catanesi fortissime che hanno saputo crearsi un lavoro dalle passioni comuni.

Nel marasma di beauty/fashion blogger prezzolate si sono sempre distinte per la serietà e il modo in cui trattano i vari argomenti, senza paura di esprimere la propria opinione e con una spiccata sensibilità per i temi animalisti.

Così quando ho letto che stavano cercando "collaboratrici" per il blog beauty ho inviato un mio spunto che con immensa gioia è stato pubblicato oggi.

Dovete sapere che ho un'ossessione per la cosmetica e il make up, adoro truccarmi e Clio per me è una Santa da non contraddire mai (vogliamo parlare di quel deficiente di Giovanni Veronesi che l'ha insultata su Radiodue dandole della cicciona come solo un bullo di mezza età poteva? No meglio di no, perchè da sabato la furia mi sta passando solo ora) soprattutto mi piace provare prodotti nuovi adatti alla mia pelle delicatissima.

Vi parlo dunque di una serie di prodotti cosmetici vegan, bio e soprattutto cruelty free (i nostri amati pelosini sono al sicuro) di cui avevo visto in giro nell'ultimo periodo, creati da Sara di Double B. Tailored Beauty.

Spero di provare presto il burro struccante di questa linea di cui leggo miracoli!

Se vi va di dare un'occhiata il mio articolo lo trovate QUI


giovedì 8 gennaio 2015

Diete bipolari: su questi schermi dal 199equalcosa.

E così se ne è andato in un vortice di follia anche questo nefasto  2014 e cosa mi ha lasciato se non i soliti chili di troppo?
Un incubo! Sono anni che ormai perdo e rimetto sempre lo stesso identico peso.

Sono sicura di essere vittima di una fattura: persi quei dieci chiletti non c'è più nulla da fare. Posso salire sulla bilancia saltellando con un piede solo, nutrirmi di germogli e tisane, correre ma niente... non scenderà più di un solo etto, anzi, la malefica comincerà a salire e a quel punto è fatta: il carboidrato mi coglie in fallo ed è l'inizio della fine.

Per noi povere bestioline rare, costantemente in lotta con la bilancia, le feste natalizie e gli struffoli* che nostra nonna produce in enormi quantità, nasconde e comincia a spacciare dal 24 dicembre, emula di Escobar, sono una tentazione troppo grossa.

Dopo un anno di rinunce io proprio non ce la faccio e cedo davanti a lui:

Il Torcinello Sacro.

Poi succede che arriva gennaio e si ricomincia, ma quando una ha la laurea in diete bipolari con c'è rimedio che tenga.
Nominatemi una dieta bislacca e state pur certi che io l'ho seguita: proteica, vegana, dissociata, scalata... ce le ho tutte!

Tra le più folli annovero al terzo posto la Dukan che funziona sì, ma ti porta lentamente alla pazzia.
Ancora oggi, dopo due anni, faccio fatica a non riconvertirmi in testa ogni ricetta esistente in una versione proteica perchè sì... le ferventi adepte riescono a crearvi un pranzo di Natale tutto assolutamente proteico da zero.

Ci sono covi di talebane del carboidrato che si scambiano opinioni su come produrre la più gustosa maionese con l'olio di vasellina (sì avete letto bene ed ecco ad ingerire un petrolato non ce l'ho fatta nemmeno io che sono disposta a tutto, per dire) o fare un dolce protal con sei litri e mezzo di gocce tic e un delizioso aroma di torta alle mele senza mele e senza torta.

Al secondo posto la versione snob della Dukan, la famigerata dieta che addirittura Dudù e il Berlusca non hanno esitato a seguire: la Tisanoreica!

Che in realtà non ha nulla a che fare con le tisane, ma consiste nel somministrarvi proteine in forma di preparati, beveroni e barrette oltre che finto pane, pizza oppure (il minore dei mali) finta pasta.
Ancora oggi ho i conati se penso alla bevanda al cacao.
Dimagrisci perchè fa tutto così schifo che ti riduci ad ingurgitare 500 calorie al giorno (se ti va bene) per un mese buono.

Ma non ve li tira dalle mani gli sganassoni?

Il terzo giorno apri la dispensa, vedi la faccia di Gianluca Mech sorridente con i suoi duecento bianchissimi denti che ti esorta perchè "Non sei a dieta, sei in Tisanoreica" e dopo avergli mandato le peggiori maledizioni decidi di distruggerne l'effige strappandone via il faccione da tutte le confezioni come solo Annie Wilkes in Misery saprebbe fare. 

Una diapositiva di me medesima al terzo giorno di Tisanoreica.

Con l'unica differenza che voi oltre lo sguardo da pazza invasata avrete anche un alito pestilenziale che levati, è la chetosi baby.

Al primo posto della fuffa classifica... la dieta delle intolleranze signore e signori!
Rispetto alle altre due seguirla sembrerebbe una passeggiata di piacere, ma la parte divertente è come sedicenti medici decidano a cosa sei intollerante o meno.

La prima volta un affabile dietologo al secolo "Il Vampiro" (immaginate quanto sprizzasse saluta e gioia di vivere) usò il metodo delle fialette.

In pratica piazzava delle provette piene di un magico liquido in mezzo al reggiseno, in una mano e una nel taschino del suo camice (sì lo so è più facile credere al sale di Vanna Marchi e Do Nascimento) e poi, facendoti unire le dita della mano destra, decretava a cosa fossi intollerante.

Eravamo in tre e guarda caso eravamo tutte intolleranti alle stesse cose: lieviti, zuccheri raffinati, farine e latticini. Tutti da eliminare.
Cosa resta? Una dieta proteica mi dite? Ma va!!!!

Credete mi sia bastato questo incontro? Lo so sono recidiva. 
Anni dopo un altro luminare delle intollaranze mi ha attaccato un pesetto alla caviglia mentre contemporaneamente mi spruzzava sotto la lingua della roba insapore che secondo lui corrispondeva ad alimenti a cui sarei stata intollerante. Vi devo raccontare cosa è risultato?
Ecco.

Ora, col senno della vecchiaia, lasciatemi dire che è semplice perdere peso se si eliminano completamente intere categorie di alimenti, ma è altrettanto facile recuperare tutto con gli interessi quando poi si ricominciano a mangiare (e sappiate che prima o poi si cede).

Le intolleranze se dovessero esserci vanno appurate con analisi mediche e non con riti vudù, non è detto tra l'altro che queste vi portino ad ingrassare, ma potreste avere dei veri e propri disturbi.

La bilancia che tutte dovremmo avere in casa!

E così che, dopo aver lentamente bruciato il mio precario metabolismo dal 199nonricordo, ho deciso di convinvere con ciò che resta della mia tiroide mangiando in modo sano e vario e se proprio la lancetta della bilancia non scende: Amen.

Anzi, sapete quale sarà il mio proposito per il nuovo anno?
Non salirci proprio su una bilancia!

*non conoscete gli struffoli? Oh, stolti!