mercoledì 28 maggio 2014

Con la corazza e chi ci ammazza?

Questo è un post a richiesta, cioè... visto che la mia vena polemico/cazzara si è ormai propagata a macchia d'olio nell'antro più nascosto del web, quei cuori delle mie lettrici più affezionate mi suggeriscono spunti da cui far nascere nuovi post.

Insomma qua c'è qualche compagna di sventura che vuole sapere la mia sul supplizio del dover essere portatrici sane di reggipetti corazzati.

Eh sì. Sono una bestiolina rara, l'unicorno delle ciccie pasticce, il terrore della taglia conformata: sono una curvy senza tette.

Capite il dramma? La ciccia è sopra, sotto e tutto intorno, ma non dove dovrebbe essere!
Anzi posso star certa che quel paio di chili che ho perso li ho persi proprio là.

Capite che, per rendere armonico il tutto, sono costretta a comprarmi le infernali corazze. Non c'è Wonderbra che tenga... noi povere sfigate abbiamo bisogno dell'espediente definitivo: il push - push - push up!

No, no lo Yamamay E' il migliore, la corazza per antonomasia,
ve lo dico io che ne ho provati miliardi!


Un aggeggio dal peso specifico indefinito tra i due e duecento chili, due protesi posticce con le bretelle. Un'arma impropria in pratica.

E il dramma è che ci devo mettere pure la prolunga, perchè noi cicciottelle "stettate" non siamo in target... ma vi pare? 

Comprare la corazza perfetta è frutto di complicatissimi calcoli matematici, che Dan Brown potrebbe scriverci una nuova saga! 

Leggevo in un post di Clio che lei è riuscita finalmente a trovare la taglia perfetta grazie alle commesse americane che le hanno preso le misure esatte.

Ecco, ci vorrebbe una cosa simile anche da noi e anche per noi piallate... tipo che ti indicano la coppa perfetta.
Che ne so: quella aerodinamica, quella di materiale super tecnico, quella antiproiettili (ah no questa esiste già, i miei push push te lo ripediscono indietro il proiettile al doppio della potenza).


E invece no! Loro a cosa pensano?
A rifilarci l'ennesima minchiata!
Il reggiseno rassodante.

Lovable, tu ci vuoi male.

Primo: che vuoi rassodare se sotto non c'è niente.
Secondo: a vederlo così a me pare che 'sto robo non abbia nemmeno un filo di corazzamento, così intanto per ovviare.
Terzo: ma quindi che faccio, per un mese non lo lavo?

Il terrore proprio.
E in questi giorni ci sono orde di fashion blogger co' 'sto coso addosso... vi prego ragazze, cambiatevelo e semmai spalmatevela dopo la doccia una cremina rassodante.

Amiche portatrici di corazze facciamoci forza e se proprio siete in uno di quei "giorni no" fate come me e lasciate le tette a casa!
Quante possono dire di poterlo fare?!

lunedì 5 maggio 2014

Corri, Forrest, corri!

Sottotitolo: Running per Polpette

Sotto-sottotitolo: come una plurimedagliata in divaniadi ha alzato il culo e (miracolo) ha corso!

Ok forse running è un parolone... magari andrebbe meglio jogging.
Anzi no, noi ci teniamo running tiè!
Perchè, anche se non corriamo le maratone, noi Polpette abbiamo un unico scopo: non collassare durante la performance e tornare sane e salve a casetta nostra.

Definiamo Polpetta.
Una Polpetta è colei che odia moderatamente le palestre.
Che sia tu alta, bassa, magra o grassa: se almeno una volta hai tentato l'impresa di un corso d'aerobica in stile Jane Fonda (perchè altro che orrida Zumba a noi piace la palestra old fashioned) e nel bel mezzo di uno Step Touch sei crollata miseramente al suolo per mancanza di resistenza, allora hai la laurea ad honorem in polpettaggine!


Voi volete davvero paragonare la Zumba
alla Regina?!

A dirla tutta una volta che ero giovane ed atletica sono mezza svenuta anche davanti ad una classe di spinning rischiando di rompermi le cavigliette (perchè le bici da spinning sono trappole infernali a cui ti agganciano definitivamente attraverso morse applicate ai pedali, appositamente pensate per evitarti ogni via di fuga.)

La sostanza è che qualche settimana fa, all'alba dei trentuno, mia sorella (ex polpetta, guru del crossfit) mi ha spinta a tentare l'impresa: qualche minuto di corsa leggera alternata alla camminata a passo veloce... e (incredibile!) ce l'ho fatta!

Il piccolo cuoricino che sostiene questo grande corpo è sopravvissuto allo sforzo ottimamente ed io mi sono stra-gasata... posso farcela anche io!
Tanto che ho addirittura un obiettivo: partecipare a settembre alla maratona dei mini pony, la Color Run!


Si potrà mai rinunciare a tutto ciò?
Ma assolutamente no!

Che dite? Pensate di far parte anche voi del club della Polpetta?

 • Prima regola del club della Polpetta: partecipi solo se sei una vera Polpetta ergo, se ti svegli una mattina e tutta fresca fai un'oretta di corsa senza cacciare mezza goccia di sudore sei fuori, ma non disperare! Ci sono orde di pro pronte ad adottarti!

• La vera Polpetta se ne fotte dei tempi, dei battiti e delle statistiche. A noi interessa solo una cosa: arrivare vive alla meta! (Se il cuore ti esce dagli occhi rallenta e cammina respirando, appena recuperi via un'altra corsettina.)

• La vocina di Runtastic serve solo a riportarci alla realtà quando lungo il percorso cominciamo ad avere le prime apparizioni mariane. Ma poi che cazz dice quella benedetta voce?

• Il calzino va sempre, sempre abbinato alla t-shirt, possibilmente in colori fluo che spaccano il culo ai passeri: siamo Polpette ma... rinunciare allo stile? Giammai!

P.S. Se avete particolari problemi una visitina dal dottore prima di cominciare non guasta. Mr Valentine (il cardiologo) mi ha dato l'ok nonostante il peso quindi via!